«La vita è raramente così insopportabile come dovrebbe essere se si crede ai giornali», scherzava una volta il giornalista americano Brooks Atkinson. Oggi gli psicologi ricordano sempre più spesso queste parole in relazione al coro di grida di panico scatenato dai media sulla persona media. I giornalisti sono facili da capire: le notizie di disastri, attentati, rivolte, come una droga, eccitano i lettori e gli spettatori e sono più richieste delle notizie di successi e conquiste. Alla persona media piace inspiegabilmente essere spaventata, sapendo in fondo: non è ancora la mia casa a essere bombardata, il reattore è ancora lontano dal fumo… Tuttavia, l’eccesso di notizie catastrofiche rompe il fragile equilibrio del benessere mentale. Quando sembra che il mondo intero stia cadendo a pezzi, si ha davvero paura per se stessi. La minaccia della Terza Guerra Mondiale, a cui l’umanità non sopravviverà, lo spostamento dell’asse terrestre… In Cina, intraprendenti truffatori hanno già messo in vendita i biglietti per le mitiche arche, destinate ad aiutare un manipolo di eletti nell’ora dell’Apocalisse. I biglietti sono in rapida vendita. Nel frattempo, in tutto il mondo, altri truffatori stanno vendendo con successo altri involucri simili, approfittando della frenesia creata nella folla spaventata.
In questo clamore, gli appelli degli psicologi alla calma e alla sanità mentale sono quasi inascoltati. Dopo tutto, gli psicologi sanno bene che l’orrore di una catastrofe universale è una scusa per distrarsi dalla necessità di risolvere i problemi attuali della vita. Se lo tsunami in Giappone, la sparatoria in Africa vi privano del sonno e della pace, è il momento di pensare: da quali problemi personali irrisolti vi siete spenti. Ma probabilmente potete risolverli, giusto? La compassione per le vittime dei cataclismi è un sentimento molto degno, che adorna una persona. Ma non abbellisce affatto le riflessioni sugli stati d’animo e le voci di panico, redditizie solo per i rivenditori di biglietti falsi. Potete fare qualcosa per alleviare le sofferenze degli altri: fatelo! Se non potete, non aggiungetevi alla schiera dei sofferenti!
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