Non c’è memoria senza emozione. Ogni impronta è creata dall’umore. Un semplice dettaglio senza valore si colora di gioia o di sorpresa. La paura o il disgusto congelano le immagini in bianco e nero dell’accaduto. La rabbia brucia, lasciando una scia di fuliggine nell’anima. E solo la semplice ordinarietà scivola via e si dissolve nella trama incolore della vita. Ecco perché ci immergiamo facilmente in un giorno di molti anni fa e non ricordiamo quello che è successo tre ore fa.
Le persone anziane ripercorrono con attenzione le impressioni del passato. Conoscono il loro valore. Le persone di successo scambiano il denaro con le emozioni, perché questo capitale rimane nel tempo. Le città sono state ridotte in polvere e interi Paesi dimenticati, ma le leggende che hanno creato rimangono. È difficile spostare le pietre, ma è facile condividere una storia ispirata sulle gesta degli eroi e sulle imprese dei saggi.
Non c’è cosa importante senza emozione. Reagiamo solo a ciò che ci tocca nel profondo. Un lieve sorriso è un segno, e un respiro interrotto è un’indicazione diretta. Ma per chi è disposto a riconoscere i sentimenti che vi sono dietro. A volte sono inopportune, più spesso pericolose e possono mandare in frantumi un mondo inconsistente. Ma le nostre emozioni sono noi stessi come siamo: contraddittorie, incoerenti, esplosive, complesse. Non vale la pena ignorarle, è più costoso. Tornano sempre, ancora più forti. È ora di fare conoscenza.