«Solo le donne stupide seguono ciecamente la moda, le donne intelligenti fanno un patto di non aggressione con essa», ha ammesso recentemente uno dei pilastri del settore. Questo approccio potrebbe essere la chiave per risolvere il dilemma «dettami delle passerelle contro stile personale», se sapessimo con certezza che tipo di sacrifici ci verrebbero richiesti.
La moda è la cosa più folle e volubile del mondo. Una volta era chiaro che bisognava indossare una camicia a quadri e jeans strappati per andare a funghi, e un vestito e mocassini per un concerto. Ora, se si cerca di attenersi a questa regola, si rimane irrimediabilmente indietro nella vita. In tempi recenti, vestirsi esclusivamente con prodotti di marca era considerato aristocratico. Oggi è come installare un mantello dorato: patetico e stupido. Oppure prendiamo, ad esempio, l’alfa e l’omega dello stile delle nostre mamme: la borsa, che dovrebbe essere in tono con le scarpe. Quindi, ora questo conformismo è un tono sbagliato. In generale, non si può stare al passo con la moda. E poi, dobbiamo proprio farlo?
«Quando diciamo che qualcuno non segue la moda, non vogliamo certo sottolineare che questa persona ha raggiunto le vette della spiritualità o dell’indipendenza», afferma Alexander Gofman, dottore in sociologia, professore presso l’Università Statale Superiore di Economia, autore del libro «Fashion and People. A New Theory of Fashion and Fashionable Behaviour» di Alexander Gofman. — Stiamo parlando piuttosto di una certa insoddisfazione, di un’instabilità, in breve, di una sorta di stranezza. Si può sostenere quanto si vuole che il sorriso sul viso sia più importante dell’abbigliamento, ma ciò non fa che allontanare l’essenza della questione. In primo luogo, questa opposizione è inverosimile: l’una non impedisce l’altra. In secondo luogo, vale la pena di considerare il fatto che oggi la moda è anche un intero sistema socio-culturale, che ha un numero incredibile di segni e simboli, con l’aiuto dei quali le persone che ci circondano «leggono» certe informazioni su di noi. Per questo motivo il nostro costume, la nostra acconciatura e il nostro aspetto sono sempre stati e rimangono oggetto di discussione, interpretazione e interpretazione.
Da qui la prima condizione del patto di non aggressione: si può diffidare della moda, ma non la si può ignorare. Dopotutto, chi non rispetta le regole esistenti deve almeno proporre le proprie.
Un’altra pericolosa conseguenza dell’indifferenza alla moda è che, aderendo a posizioni conservatrici, ci priviamo di nuove esperienze. Dopo tutto, la moda è anche una grande mistificazione, un modo per essere diversi pur restando se stessi. «Un cambio d’abito dà l’illusione di un cambiamento di personalità, una casalinga con il grembiule si sente una domestica, con l’abito da sera è già una vera signora», ha osservato il sociologo Paul Nystrom. Secondo questo ricercatore, autore della teoria motivazionale della moda, il desiderio di conformarsi alle tendenze delle passerelle deriva dal bisogno di novità, che di per sé indica benessere mentale e attività sociale. E qui entra in gioco la seconda condizione del nostro patto: la moda è solo un’illusione. Può essere sinceramente amata, ma non deve essere sopravvalutata. Secondo Sigmund Freud, il desiderio di conformarsi alla moda deriva dal «desiderio di bellezza, libertà e senso di autostima». Dà l’illusione di superare i complessi di inferiorità derivanti dall’insoddisfazione per se stessi e per il proprio status sociale, ma spesso l’eccessiva adesione a cose prestigiose compensa la mancanza di prestigio personale».
«La moda è un senso della vita. Il dinamismo è l’ideologia e il senso della sua esistenza», amava ripetere Coco Chanel. Da qui la terza condizione del patto di non aggressione: ogni tendenza, anche la più forte, è un’idea, uno schizzo, un invito alla creatività, ma in nessun modo una forma pronta all’uso. Ogni opera d’arte veramente contemporanea presuppone la co-autorialità. E nel nostro caso, questo punto è più importante che mai.
COME IMBROGLIARE LA MODA 1. Le immagini delle passerelle sono il più delle volte incompatibili con la normale vita umana. Si vede una modella scalza in qualcosa di incredibilmente lungo e trasparente, e persino senza segni visibili di trucco. Ciò significa che la naturalezza, la femminilità, le silhouette laconiche e la sessualità discreta sono di moda. Notando queste sfumature, potrete identificare inequivocabilmente la tendenza e quindi aggiornare il vostro guardaroba. 2. «Di norma, ogni stagione offre un’ampia varietà di tendenze, dallo «stile lingerie» e il look «babydoll» al militaria e al punk. Scegliete e adattate solo quella che si adatta al vostro umore. Non lasciatevi guidare dai vicini di casa, dai passeggeri della metropolitana e dai colleghi di lavoro. Se tutti hanno comprato maglioni lilla e collant viola, significa che potrebbe essere mdno. Ma ne avete bisogno? 3. Mescolare le cose Vestire solo in una sartoria o indossare la stessa marca appartiene al passato. È come arredare tutta la casa nello spirito del minimalismo Ikea. E non è che l’eclettismo sia oggi più popolare, è solo che offre un margine di creatività incomparabilmente più ampio. Ecco perché i titolari di carte di credito platino considerano ormai un dovere fare un salto in marchi di moda come Top Shop e H&M. Se è lì che vi vestite prevalentemente, fate il contrario. Ricordate che nel guardaroba di una vera donna deve esserci almeno una cosa (ma preferibilmente diverse) davvero lussuosa. E fate attenzione a