Diverse generazioni di una famiglia si riuniscono a casa dei genitori per un funerale: il padre della famiglia è annegato nel fiume dove amava pescare. Sembrerebbe che il dolore dovrebbe unire i parenti, ma le persone vicine non solo non riescono a trovare un linguaggio comune, ma si rimproverano a vicenda e le loro vite si trasformano in un incubo.
Il film, tratto dall’opera teatrale di Tracy Letts vincitrice del premio Pulitzer «August: Osage County», è una tragicommedia. Tra le righe di una storia apparentemente banale, il regista John Wells nasconde magistralmente le ragioni psicologiche del tragico gesto del capofamiglia, le gravi malattie, i matrimoni falliti e le dipendenze che colpiscono quasi tutti i membri della famiglia.
Ripetendo gli errori dei genitori, i figli ripetono il loro destino. Uno dei figli adulti della famiglia, Charlie, non ha ricevuto l’amore della madre durante l’infanzia e a quarant’anni si comporta come un tredicenne. I complessi infantili, sviluppati a causa dei rapporti spiacevoli con la madre, impediscono alla quarantenne Ivy di sistemarsi nella vita privata. La sua immaturità psicologica e la paura di sentirsi una vera donna si trasformano in una grave diagnosi di cancro… Un circolo vizioso, che si può spezzare solo iniziando a studiare se stessi, guardandosi dall’esterno senza guardare al passato.