I ricercatori del Seattle Children’s Research Institute hanno scoperto che i bambini che vivono in quartieri benestanti con accesso a parchi e cibo sano hanno il 59% in meno di probabilità di essere obesi.
Lo studio, guidato da Brian Saelens, PhD, pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine, è uno dei primi a prendere in considerazione una combinazione di dieta e attività fisica, nonché le valutazioni non solo dei genitori ma anche dei bambini stessi.
Inoltre, ha utilizzato i dati del sistema informativo geografico (GIS) per stimare le opportunità di attività fisica e di accesso a cibi sani nelle aree in cui le persone avevano maggiori probabilità di essere obese.
I ricercatori hanno utilizzato dati GIS per valutare i quartieri di Seattle e San Diego. Le opportunità nutrizionali sono state determinate dalla disponibilità di supermercati e dal numero di ristoranti fast food. Le opportunità di attività fisica sono state determinate dalla disponibilità di ambienti adatti alla camminata e di almeno un parco adatto ai bambini.
I ricercatori hanno scoperto che i bambini che vivevano in quartieri con ambienti poveri di cibo e poca attività fisica avevano i tassi più alti di obesità — quasi il 16%, pari alla media nazionale.
Solo l’8% dei bambini è obeso nelle aree più ricche.
«Quando si sente parlare di ‘obesità infantile’, la gente pensa immediatamente a un particolare individuo e alle sue abitudini alimentari o di attività fisica, ma non lo identifica in alcun modo con il luogo in cui vive», afferma Saelens, che è anche professore di pediatria all’Università di Washington. — Tutti, dai genitori ai politici, dovrebbero prestare maggiore attenzione ai quartieri, perché la località conta molto».
Il ricercatore sottolinea che le organizzazioni sanitarie nazionali, tra cui l’Institute of Medicine e i Centers for Disease Control and Prevention, hanno identificato l’ambiente del quartiere come uno dei fattori più importanti che influenzano l’obesità infantile.
«Queste organizzazioni sostengono le nostre raccomandazioni di cambiare alcuni dei nostri quartieri, per renderli più favorevoli all’attività fisica e all’alimentazione sana», aggiunge Saelens.
Fonte: psychcentral.com