L’influenza dello stato mentale sulla salute umana è una verità dimostrata dalla pratica medica. Secondo l’OMS, dal 38 al 42% di tutte le visite mediche per disturbi corporei sono dovute a malattie legate alla sfera psico-emotiva. È importante non perdere il momento in cui lo stress può portare a malattie a lungo termine.
SI SENTE SPESSO PARLARE DI «PSICOSOMATICA», OVVERO DEL LEGAME TRA PSICHE E CORPO.
È un termine ben noto, ma spesso la sua interpretazione pratica appare vaga e contraddittoria. Esistono idee molto diverse sulla psicosomatica sia tra i pazienti che ne soffrono sia tra i professionisti che li curano.
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ANIMA + CORPO = ?
Cerchiamo di capire cos’è la «psicosomatica». Questa parola deriva dal greco psyche — anima e soma — corpo e implica innanzitutto la manifestazione corporea delle emozioni e la loro influenza sullo stato di salute. Oggi esistono tre approcci alla psicosomatica.
- 1. Approccio medico. L’importanza dei disturbi psicosomatici «alla vecchia maniera» è sottovalutata, inoltre sono mescolati a problemi psicologici completamente diversi. Di conseguenza, i medici a volte dicono ai pazienti che soffrono di disturbi nevrotici o di personalità: «Lei ha la psicosomatica», sottintendendo che non trovano nulla di grave.
- 2. L’approccio psicologico è l’opposto di quello medico. I suoi sostenitori sopravvalutano il ruolo della psicosomatica e la «diagnosi» psicologica: «Lei ha un’evidente psicosomatica!» si sente quasi a ogni passo. — si sente dire quasi a ogni passo. È importante ricordare che lo psicologo non deve sostituire il medico, né interferire nelle diagnosi e nelle prescrizioni cliniche. E un paziente psicosomatico, secondo il principio della «doppia gestione», ha bisogno di due assistenti contemporaneamente: uno psicologo e un medico, che agiscano di concerto.
- 3. L’approccio curativo delle pratiche tradizionali di guarigione spirituale, come lo yoga, il qigong e altre, dichiara che tutti i disturbi sono legati alla violazione del flusso di «energia» (che significa la manifestazione corporea delle emozioni) nel corpo. Come «cura» vengono prescritti esercizi corporei, «energetici» e meditativi obbligatori (che tuttavia hanno indubbi benefici).
LE EMOZIONI DOMINANO LA PALLA
La verità, come sempre, si trova all’incrocio di diversi punti di vista. Oggi ci stiamo avvicinando sempre di più a riconoscere la giustezza del saggio filosofo Novalis, secondo cui ogni malattia può essere definita in parte mentale. Qualsiasi cosa, ma in parte! Naturalmente, lo stato mentale di una persona influenza il decorso di quasi tutte le malattie, ma il peso di questo contributo varia notevolmente.
L’ipertensione, l’asma bronchiale, il diabete, l’ipertiroidismo, l’ulcera gastrica e duodenale, la colite ulcerosa e l’artrite reumatoide sono riconosciute come le malattie più «psicosomatiche» all’origine delle quali le emozioni negative svolgono un ruolo scatenante. In generale, almeno 2/3 (e secondo alcune stime oltre l’80%) dei disturbi corporei portano il chiaro segno della psicosomatica.
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La pratica conferma che in ogni caso di malattia esiste una combinazione individuale di due cause — organica e psicosomatica. Anche nei casi in cui la causa della malattia sembra essere interamente organica, i fattori psicosomatici sono ancora presenti, in quanto influenzano il decorso della malattia. Il principale «colpevole» psicologico del disturbo sono le esperienze negative. Esse iniziano ad avere un effetto dannoso diretto sull’organismo a causa della mancata corrispondenza tra la natura stessa delle emozioni e lo stile di vita moderno.
I fattori psicosomatici contribuiscono al decorso di quasi tutte le malattie, ma il peso di questo contributo varia da caso a caso.
È IL MOMENTO DI DARE L’ALLARME?
La domanda sorge spontanea: quando possiamo ragionevolmente sospettare la natura psicosomatica di una malattia? È il momento di affrontare il proprio stato d’animo se:
- 1. il medico curante è sicuro che «è psicosomatico» e lo psicologo personale è d’accordo con lui.
- 2. Tutte le analisi sono normali, ma nonostante ciò i sintomi della malattia continuano a darvi fastidio.
- 3. Il trattamento per un lungo periodo di tempo non porta i risultati sperati, ma ripetuti esami con diversi specialisti non rivelano un’altra diagnosi che sostituisca quella iniziale.
- 4. Dietro la malattia, come dietro un «muro di pietra», una persona inizia a nascondersi dalle difficoltà della vita.
- 5. Esiste un legame innegabile tra la malattia e lo stress.
- 6. I sintomi della malattia aumentano a breve termine quando la persona si trova in un determinato ambiente o intorno a determinate persone.
L’intervallo di tempo tra lo stress e il «debutto» della malattia può essere piuttosto lungo, fino a diversi mesi. Ma quando la malattia inizia a manifestarsi, ogni menzione della situazione stressante, il ricordo di essa, l’incontro con le sue conseguenze porterà a un deterioramento del benessere, abbastanza evidente e allo stesso tempo contenente manifestazioni corporee tipiche di sintomi già noti.
In tutti questi casi vale la pena di pensare al fatto che la base della malattia è psicosomatica, creata dal corpo stesso come «rivincita» delle emozioni negative. E per affrontarla è necessario cambiare la propria vita emotiva.