Gli scienziati russi del Centro somnologico del Ministero della Salute hanno dimostrato che una notte insonne all’anno può provocare lo sviluppo di ipertensione e diabete mellito.
Secondo il presidente della Società nazionale di medicina del sonno e del riposo, il professor Yakov Levin, se una persona trascorre almeno una notte all’anno al lavoro o semplicemente sveglia, la probabilità di sviluppare malattie psicosomatiche aumenta di 5 volte. Secondo il professore, tali malattie includono l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito e la malattia dell’ulcera peptica.
Gli scienziati russi hanno dimostrato che anche dopo una notte insonne la biochimica del corpo umano cambia in modo significativo, in particolare la biochimica del cervello diminuisce del 6%. Affinché i danni di una notte insonne vengano eliminati, è necessario dormire due notti intere subito dopo. Se questo non è possibile, si può formare il cosiddetto «deficit globale di sonno e privazione del sonno». Secondo gli scienziati, il tempo minimo di sonno necessario per la sopravvivenza e il funzionamento più o meno normale dell’organismo è di 5,5-6 ore. È in questo lasso di tempo che il sonno può svolgere appieno le sue funzioni fisiologiche. Il resto del tempo varia da persona a persona.
Secondo il professor Levin, gli esperti distinguono due fasi del sonno: lenta e veloce. Durante il sonno a onde lente il cervello riceve dagli organi interni un resoconto sulle loro condizioni, mentre durante il sonno veloce vengono elaborate tutte le informazioni ricevute dal cervello durante il giorno. Questo, infatti, può spiegare il fatto che dopo una lunga assenza di sonno, una persona inizia a sentirsi peggio e a pensare più lentamente. Levin ha aggiunto che durante la notte una persona passa da quattro a sei volte dal sonno veloce a quello lento e viceversa.
La durata del sonno necessaria per un’esistenza normale dipende, in particolare, dallo psicotipo di una persona: è stato dimostrato che le persone colleriche hanno bisogno di molte meno ore di sonno per riposare bene rispetto alle persone flemmatiche e sanguigne.
Secondo gli scienziati del centro, il momento ottimale per iniziare a dormire è prima della mezzanotte. Durante la notte tutti gli organi interni di una persona si riposano a turno, ad esempio il cuore rallenta il suo lavoro nel periodo che va dalle 23:00 all’01:00, ed è difficile che lo faccia se una persona non dorme.
In generale, come consiglia il professor Levin, «trattate il sonno con rispetto».
Fonte: 21st Century Science