Gli esperti dell’American Psychological Association hanno scoperto che suonare musica da bambini aiuta a mantenere la lucidità mentale in età avanzata.
Gli scienziati affermano che le lezioni di musica, odiate dalla maggior parte dei bambini, possono ripagare cento volte tanto dopo diversi decenni. E l’effetto non dipende dal fatto che una persona continui a suonare lo strumento.
I ricercatori hanno testato 70 volontari sani di età compresa tra 60 e 83 anni. Sono stati divisi in tre gruppi: il primo comprendeva coloro che non si erano mai occupati di musica, il secondo coloro la cui «esperienza musicale» consisteva nell’aver trascorso da uno a nove anni a scuola di musica. Il terzo gruppo, invece, comprendeva persone la cui formazione musicale era durata 10 o più anni. Tutti i partecipanti all’esperimento hanno iniziato a padroneggiare gli strumenti all’incirca alla stessa età, dieci anni.
Durante lo studio, i partecipanti hanno risposto a domande su diversi test cognitivi relativi alla memoria visuo-spaziale, alla denominazione degli oggetti e alla flessibilità cognitiva (la capacità del cervello di assimilare nuove informazioni).
Gli specialisti hanno notato che sia gli ex «musicisti» che i «veri» musicisti hanno mostrato risultati significativamente migliori nei test rispetto ai loro «rivali» che non avevano mai studiato musica. Inoltre, la durata delle lezioni non ha influito sui risultati dei test: i partecipanti che avevano «abbandonato» la musica nell’infanzia erano alla pari con quelli che continuavano a musicare al momento dell’esperimento.
«Le lezioni di musica nell’infanzia aiutano a preservare le connessioni cognitive nel cervello», ha dichiarato Brenda Hanna-Pladdy, ricercatrice principale dell’Associazione. — L’educazione musicale a lungo termine aiuta a rafforzare queste connessioni e a preservare le capacità cognitive del cervello anche in età avanzata».
Secondo gli scienziati, l’attività musicale per tutta la vita può essere considerata una valida preparazione del cervello all’invecchiamento.
Fonte: Science Daily