La catastrofe sul fiume Volga, che ha provocato 105 vittime, tra cui dei bambini, ci colpisce ancora una volta al cuore, facendoci pensare all’ingiustizia e alla crudeltà del mondo, alla nostra insicurezza, alla perdita di persone che avevano da poco anticipato il viaggio.
Molti dettagli sull’incidente arrivano da ogni parte, vediamo dagli schermi televisivi il dolore e la sofferenza delle persone che hanno perso i loro cari, la paura e la confusione dei sopravvissuti e dei testimoni oculari.
Allora ci poniamo domande sulla morte, sul nostro destino e sulla nostra missione, sulla nostra forza mentale, che emergono improvvisamente nel trambusto della vita quotidiana alla vista di tali disgrazie.
L’attenzione, la cura e il sostegno in queste situazioni diventano spesso l’unico mezzo possibile per la sopravvivenza e l’ulteriore esistenza normale dei partecipanti agli eventi tragici. E per le persone che hanno fornito tale aiuto e attenzione diretta, si tratta di un lavoro mentale, associato alla crescita della propria forza e pazienza, alla tempra del carattere e al senso di comunità e solidarietà.
Purtroppo, questi sentimenti ci arrivano più spesso attraverso la sofferenza o la compassione, vivendo o empatizzando con le nostre o altrui disgrazie, ma sono necessari. Dobbiamo essere forti e attenti gli uni agli altri, per non diventare gli autori (!) di tragedie personali e sociali. Questi eventi ci insegnano a legare i nostri cuori e a vivere la nostra vita adempiendo ai nostri doveri e obblighi nei confronti delle persone che dipendono da noi.
L’amarezza della perdita può rendere più gentili, e la misericordia dimostrata e gli impulsi spontanei del sentimento aiuteranno chi ha bisogno e chi è più debole in quel momento.
Forse il male non può essere sconfitto, ma può essere ridotto aumentando la quantità di bene, e allora la nostra vita diventerà più significativa e più felice.
Alexander TESLER, psicoterapeuta
SMETTERE DI FARE AFFIDAMENTO SUGLI ALTRI
È necessario rendersi conto che nessuna ispezione può proteggervi. Ci si aspetta che un piroscafo, se parte per un viaggio, soddisfi gli standard tecnici. Si possono acquistare biglietti economici che garantiscono un servizio minimo, ma si spera nella massima sicurezza.
Forse dovremmo trattarci in modo più rispettoso? Dovremmo scegliere i nostri voli in modo più responsabile e acquistare biglietti per costose e moderne motonavi? In Russia la sicurezza è molto costosa. Altrimenti abbiamo una condizione tecnica della nave incomprensibile e un grado di rischio molto elevato.
Non vedo il motivo di rinunciare del tutto ai viaggi fluviali o marittimi. Nella nostra vita c’è poco divertimento. Ma se c’è l’opportunità di raccogliere quante più informazioni possibili oltre a quelle ufficiali, bisogna approfittarne. Sarebbe bene essere consapevoli di dove ci si trova. Assicurare tutti i rischi del viaggio. Fidatevi ma verificate! Dovete capire che se non vi proteggete da soli, se non pensate a voi stessi, è difficile aspettarselo dallo zio di qualcun altro, che si suppone ne sia responsabile. Non importa chi finisca in prigione, non è possibile riportare indietro le persone.