Ricordate le favole russe? «Se vai a destra, perderai il tuo cavallo, e se vai a sinistra, non ti salverai». È così che viviamo, con cautela, con paura, all’eterno bivio: «Cosa diranno i genitori, i vicini, gli amici, i passanti? Se vado a sinistra, mia sorella maggiore si arrabbierà, se vado a destra, mia moglie mi manderà a dormire sul divano, e se vado dritto, succederà il Terzo Mondo… Quindi dobbiamo manovrare e adattarci per mantenere i lupi in pasto e le pecore intatte».
Mike Robbins, autore del libro «Sii te stesso», afferma che «abbiamo la mania di compiacere, cerchiamo sempre di fare e dire cose che pensiamo possano renderci simpatici agli altri e fargli pensare che siamo ‘buoni’. Ma sarebbe molto più onesto — non solo verso noi stessi, ma anche verso quegli stessi altri — mostrare il nostro vero io, non indossare una maschera attraente, presumibilmente per compiacere qualcuno, e guadagnare rispetto e simpatia per il nostro io preferito, e non per quella persona sconosciuta che stiamo cercando di plasmare da noi stessi». «Quando pensiamo di dover agire in questo modo ed essere in quell’altro», continua Robbins, «molto probabilmente non siamo autentici. Cioè, chiamando le cose con il loro nome proprio, stiamo semplicemente mentendo agli altri e, peggio ancora, a noi stessi.
Tuttavia, in questo caso c’è un ma. Il desiderio di adattarsi e rimodellarsi non è altro che un rifiuto del proprio vero io, un desiderio di cambiare. Sembrerebbe che non ci sia nulla di male nel voler diventare migliori e nel fare sforzi in tal senso. Ma no! Una cosa è svilupparsi a piacimento e per il proprio piacere, un’altra è rimodellare la propria individualità in base a standard generalmente accettati e a idee altrui. Nel libro «Vivi libero!» Michael B. Beckwith scrive: «Le persone perfette si accettano. Non cercano di fuggire da se stesse o di imitare qualcun altro. Non si rivolgono al mondo esterno cercando di convincerlo che sono degni di esistere, che sono desiderabili agli occhi del mondo». È d’accordo con lui Jorge Bucay, che nel suo libro Il mare dell’egoista afferma: «La capacità di essere reali è strettamente legata alla capacità di accettarsi, cioè alla capacità dell’individuo di rinunciare alla lotta con se stesso nel tentativo di cambiare a beneficio degli altri.
Non pensate assolutamente di essere chiamati a bloccarvi e a piegare le gambe, a dire: sono così e non ci si può fare niente. Non è affatto così! Non c’è nulla di più naturale per un essere umano del desiderio di crescere e svilupparsi. Ma i cambiamenti non devono essere rivoluzionari: «Sono ancora cattivo, ma sto per diventare buono e piacerò a me stesso e alle persone», bensì armoniosi: «Sono già buono e amato, ma posso diventare migliore». «La chiave per trovare le persone, i metodi e le condizioni che sosterranno il vostro sviluppo come persona è avere fiducia in voi stessi», assicura M. Robbins. E ciò che è particolarmente importante — cambiare, non avere fretta di cambiare se stessi, non porsi come esempio di un vicino della casa di fronte o di un collega che ha una carriera di successo. «Quando ci confrontiamo con gli altri e stabiliamo chi siamo, alla fine tutti perdono, ma, inoltre, non abbiamo una vera idea della loro natura, di ciò che è importante nella vita, di quale sia il prezzo del nostro talento, del successo, dell’unicità» — continua a insistere l’autore di «Sii te stesso». E ancora all’unisono risuonano le parole di H. Bukai: «Se non hai nulla con cui confrontarti, nessun senso di differenza immaginaria, nessun motivo per pretendere o criticare qualcosa da te stesso, non dovrai lavorare duramente per diventare ciò che non sei». Questo è — ancora una volta — svilupparsi, cambiare, ci si trasforma soltanto, ma non si è obbligati a reincarnarsi in una nuova persona a immagine e somiglianza di qualche idolo o idea del proprio sé ideale. Non esistono ideali — non dimentichiamolo,
Andrey Karelin La neve sulle foglie. 4a edizione M., Eksmo, 2010 In questa vita c’è un solo peccato: disperarsi e, avvolti in catene, piangere sul proprio amaro destino. Il destino non ama quando i suoi prescelti si lamentano! E tutti noi siamo i suoi prescelti, ricordiamocelo più spesso.
Mike Robbins Sii te stesso. Come dire e fare ciò che si vuole senza creare problemi M., Eksmo, 2010 In questo libro, il famoso psicologo e formatore americano per la motivazione personale Mike Robbins dimostra che vivere secondo i propri sentimenti, convinzioni e desideri non è difficile.
Michael Bernard Beckwith Vivi libero! Rompere gli stereotipi senza uscire dai limiti M., Eksmo, 2009 Un partecipante al famoso progetto «The Secret» offre un programma per sbloccare il proprio potenziale interiore, con l’aiuto del quale è possibile liberarsi per sempre da ciò che impedisce di essere felici: il potere delle circostanze, gli stereotipi imposti, le proprie paure e i propri complessi.
Jorge Bukay Il mare dell’egoista M., Casa editrice Meshcheryakov, 2010 Jorge Bukay ci propone di rispondere a domande difficili e scomode e di trovare una via d’uscita dal circolo vizioso in cui spesso ci troviamo.