Abbiamo una caratteristica che dimostra l’esistenza dell’inconscio. Si tratta della capacità di bloccarsi e spegnersi quando un oggetto grande e pericoloso appare davanti a noi. Può essere chiamata con parole diverse: «paura del foglio bianco» per i giornalisti, «stanchezza» per le casalinghe quando sono imminenti le pulizie generali, «indaffaramento» per i manager che devono lavorare a un progetto su larga scala. Ci immergiamo in attività più sicure con vari pretesti. Come possiamo affrontare questo peso che sorge quando vediamo una montagna di cose da fare?
Vorrei sottolineare che la reazione emotiva di «allontanamento» dal lavoro che provoca resistenza e paura è del tutto normale. Fa parte di un insieme di reazioni che la nostra sfera emotiva utilizza per rispondere a una minaccia. Per esempio, gli studiosi delle emozioni hanno descritto situazioni in cui una persona è priva di sentimenti quando incontra un orso. Da un punto di vista pratico, questa azione non contribuisce alla sua sopravvivenza. Ma a livello simbolico, compie un atto davvero grandioso, trasferendosi da un mondo in cui c’è l’orso a un mondo in cui non c’è l’orso. Noi facciamo lo stesso quando costruiamo mondi privi di predatori e pieni di piccole cose e faccende piacevoli di fronte ai nostri «orsi». Ma che dire dell’orso? Conosciamo diversi modi per affrontare gli orsi. Forse uno di questi funzionerà anche per voi.
1. ESERCIZIO «PACCO CON L’ARCO».
Sono necessari 15-20 minuti di tempo libero, solitudine e volontà di fare scoperte sorprendenti.
Istruzioni. Quando vi accorgete di resistere a un lavoro che vi spaventa per le sue dimensioni e vi rende un insetto insignificante, visualizzate la vostra resistenza, la vostra paura sotto forma di pacco. Chiudete gli occhi e immaginatelo in tutti i più piccoli dettagli. Di che colore è la scatola, qual è la struttura della carta da imballaggio, con cosa è legato il pacco, cosa c’è scritto sopra. Prendetevi tutto il tempo necessario per sentirne il peso. Questo pacco è di vostra proprietà. Eccolo qui, pronto e intero, in vostro possesso.
E il lavoro deve essere fatto ora, non più tardi, quando non avrete più questo pacchetto di paura e resistenza. Immaginate quindi di prenderlo in mano e di andare a fare il lavoro. Proprio così, insieme alla vostra paura e alla vostra resistenza. Non a dispetto di esse: sarebbe un suicidio, perché più spaventoso e grande è l’oggetto che vi spaventa, più grande è la paura. Sarebbe strano immaginare di avere la forza di fare un lavoro enorme e di combattere una potente resistenza. Non combattetela, portatela con voi. Avete il diritto di resistere, perché questo è il vostro tempo e la vostra vita e viene invaso in modo così rude da questo grande lavoro. Quindi andate e fatelo, stringendo il pacco sotto il braccio con i sentimenti che provate nei suoi confronti.
2. ESERCIZIO «MANGIA L’ORSO PEZZO PER PEZZO».
Questo esercizio è una tecnica per risolvere i casi difficili. Quasi tutti i casi difficili possono essere suddivisi in parti, in passi.
Sono necessari: un foglio di carta bianca, una matita, una gomma, 20 minuti di tempo libero.
Istruzioni. Immaginate di aver incaricato qualcun altro di lavorare al vostro progetto. Pensate a come lo istruirete? Da dove gli consigliereste di iniziare, come prepararsi al lavoro? In quali fasi si articola il lavoro, in quali passaggi? È molto importante ricordare che siete un capo che si preoccupa del vostro subordinato e lo fa sentire a suo agio. Preparate un piano di lavoro per il vostro collaboratore, fissate delle scadenze amichevoli per ogni fase e assegnate dei bonus piacevoli per ogni fase. Cercate di entrare nel personaggio.
Poi mettete da parte il piano scritto e preparatevi una tazza di tè o di caffè. Mettete nel piatto un po’ di frutta, formaggio o cioccolato, qualcosa che vi piace. Non vi spingerete come uno schiavo in cambusa, avete già pensato a tutto per non esaurirvi e prendetevi cura di voi stessi. Una volta terminata la pausa piacevole, tornate alla vostra lista e iniziate a metterla in pratica.
3. SCRIVERE DI CORSA
Di solito ci coglie una cocente invidia nei confronti di chi scrive testi a rotta di collo (mentre noi abbiamo paura di un foglio bianco), fa riparazioni in modo scherzoso (mentre noi rabbrividiamo al pensiero di sporcizia e muri di cemento), cresce i figli con gioia (mentre noi li aspettiamo da scuola con un’agenda piena di compiti), e così via. Perché trovano così facile fare cose che ci fanno sentire tristi e depressi? Ovviamente si tratta dell’atteggiamento interiore «Non possiamo farcela». Perché no?
Vi serviranno un foglio di carta, una matita e mezz’ora di tempo libero.
Istruzioni. Ponetevi una domanda: perché vi è così difficile fare qualcosa che vi provoca tanta paura e resistenza? Formulate la vostra risposta in modo affermativo e conciso. Ad esempio, «Perché non posso farlo». Enfatizzate la vostra risposta. Ponetevi di nuovo la domanda: «Perché non ci riesco?». Scrivete la vostra risposta. Sottolineatela. Ponete nuovamente la domanda relativa all’ultima risposta registrata: «Perché?».
Rispondete e continuate a mettervi in discussione finché non raggiungete una verità stabile su di voi. Una verità difficile da mettere in discussione. E mettetela in discussione. Vi descrive davvero? O ve l’ha detto qualcun altro e ora vivete sotto il peso della sua opinione? E per di più, non solo ci vivete sotto, ma soffrite per questo! Arrabbiatevi, perché non dovete niente a nessuno e non dovete nemmeno essere infelici. Non sei una vittima, sei una persona grande, adulta e potente.
Alla vista di un orso, non solo potete svenire, ma potete anche arrampicarvi sugli alberi, scappare, urlare e fare rumore. Se guardate bene, è il vostro orso, non quello di qualcun altro. Sta a voi decidere cosa farne. Forse se guardate bene vedrete che è un criceto, non un orso, proprio come lo vedete voi.