Quando state per mangiare un prodotto che crea dipendenza, chiedetevi: «Ho davvero voglia di mangiarlo o è un modo per distrarmi?». Siate onesti con voi stessi: se non avete fame, fate qualcos’altro — così lo stress non si presenterà.
Sceglietene un altro «sano» e tenetelo a portata di mano. Per esempio, un po’ di verdura-frutta (non frutta secca, perché sottrae acqua al corpo), yogurt naturale, una manciata di noci e semi. E lasciatevi sempre la possibilità di scegliere: per esempio, una volta alla settimana, in un determinato giorno, «abbandonatevi alla dissolutezza» e concedetevi di nuovo il vostro prodotto «nocivo». Senza rimorsi e con piacere! Un’altra possibilità è quella di mangiare il «vostro» cibo ogni volta che ne avete voglia, ma concentrandovi sulle sensazioni gustative in modo da raggiungere più facilmente il punto di massimo piacere. Prendetevi il tempo che vi serve: ricordate i 20-30 minuti!
Se contate le calorie e mangiate i sostituti, non state provando un piacere sensuale ma intellettuale, la gioia di possedere la situazione! Gli alimenti naturali sono sempre più sani di tutti i sostituti. È meglio mangiare un po’ meno, ma di qualità superiore.
Il cibo può facilmente diventare uno «scudo» che si usa per allontanare i problemi. Se lo desiderate davvero adesso, non torturatevi minimamente con i sensi di colpa, ma lasciatevi tirare su il morale, ma poi fate in modo di tornare a quello che è successo. Se vi rendete conto che vi rivolgete ancora una volta al cibo per sfuggire alla realtà, fermatevi e chiedetevi: «Che cosa è successo? Cosa può avermi fatto perdere l’equilibrio?». Avete provato rabbia, tristezza, ansia, stress? Identificate l’emozione che vi ha spinto a confortarvi o a calmarvi con il cibo. Cercate di imparare a elaborare i sentimenti forti e a lasciarli andare: questa è la strada per la libertà!
Fate una passeggiata, frequentate un corso di autocura, uscite con gli amici, mettete su un po’ di musica e fate un po’ di pulizia generale, buttate via qualcosa di superfluo dal vostro guardaroba, fate una cernita delle vostre foto. In fondo, mettendo in ordine le cose intorno a voi, mettete ordine anche dentro di voi.
Tenete un diario speciale in cui annotate accuratamente l’ora, il nome e la quantità mangiata, anche se si tratta di pochi biscotti. Vedrete cosa e quando mangiate «in automatico», cioè quando siete esattamente soggetti alla fame emotiva.
Il sonno normale — di notte, non oltre la mezzanotte — permette di produrre completamente l’ormone melatonina, che a sua volta aumenta l’ormone della crescita ipofisario, responsabile della nostra giovinezza e del nostro equilibrio! Durante l’attività fisica vengono prodotti gli ormoni endorfine, molto importanti in caso di sovralimentazione «emotiva». Lo yoga o altre pratiche corporee orientali o slave, la psicoterapia orientata al corpo sono particolarmente indicate.
Pensate a quale compito state risolvendo, oltre a quello di soddisfare la fame naturale? State cercando di fuggire dalle difficoltà, di dimenticare e di non sentire nulla? Forse vi mancano amore e calore?
Se il cibo è l’unico piacere che vi concedete nella vita, allora diventa uno strumento di suicidio. Cercate altri modi per divertirvi nella vita!