Nel tema della mia conversazione con la psicologa e del commento sul vaso interiore, mi è venuto in mente questo dialogo del libro: — Pensi di non essere amato? Lei inclinò la testa di lato, mi guardò e annuì. — Una via di mezzo tra «non abbastanza» e «non amato affatto». Sono sempre stata carente. E questo è ciò che ho deciso allora: «Da sola, con le mie forze, troverò un uomo che mi amerà al cento per cento tutto l’anno». Ho solo bisogno di egoismo. Un egoismo perfetto. Per esempio, adesso ti dico che voglio mangiare una torta di fragole. Tu molli tutto e corri a comprarla. Me la riporti ansimante e io ti dico che non la voglio più e la butto dalla finestra. Questo è ciò di cui ho bisogno in questo momento. H. Murakami, «La foresta norvegese».
Forse è questo il tipo di egoismo perfetto di cui ho bisogno. Anche se non dico, allo stesso tempo, di non essere pronta a dare me stessa in una relazione. È solo che per me, ancora una volta, è difficile dire cosa posso dare a un uomo. Sono pronta a condividere il mio tempo, i miei sentimenti, le mie attenzioni. Sono pronta, credo, a sostenere un uomo in tutti i suoi sforzi. E anche, che diamine, fino alla fine del mondo. In ogni caso, io la vedo così: ogni partner deve investire nella relazione. E se ci sono problemi, non è colpa di uno dei due, ma di entrambi. Altrimenti si tratta di una sorta di parassitismo.
COMMENTO DI IRINA SOLOVIEVA Nella psicologia delle relazioni esiste una legge di equilibrio. Significa che lo scambio tra i partner deve essere simmetrico. Supponiamo che un partner dia di più e l’altro di meno. Che cosa succede? Prima o poi il primo comincia a sentirsi usato, accumula risentimento («Io per lui — tutto, e lui per me — niente!»), che prima o poi sfocia in aperta aggressività («Ti ho dato i migliori anni della vita!») o nella fuga dalla relazione. E il secondo partner si sente in fondo un parassita, cosa che, di nuovo, non gli piace, e anche lui passa dalla gratitudine iniziale all’aggressività. Ricordate il film «La terra dei sordi», dove l’eroina Chulpan Khamatova cercava in tutti i modi di aiutare il suo giovane uomo, di salvarlo? Era persino pronta a prostituirsi per aiutarlo a pagare il suo debito. E lui, dopo aver sperperato tutto il denaro nel gioco d’azzardo, le urlò contro: «Ti ho chiesto di salvarmi?!». Il benessere dell’unione dipende in gran parte da questo equilibrio. Un’altra cosa è che ogni persona ha un proprio bisogno individuale di intensità dello scambio. Per qualcuno «l’amore» è quando lui si siede al computer e lei alla TV, ed entrambi sono felici. E c’è chi ha bisogno di stare sempre insieme: guardare un film insieme, andare al negozio… L’importante è che le aspettative reciproche coincidano. Ma c’è un altro punto che spesso mette in disaccordo questo equilibrio. La forma in cui si esprime l’amore e la cura per il partner è importante. È importante che questa forma sia ottimale per lui/lei,