La parola «deviante» deriva dall’inglese «deviation». Il comportamento deviante è un comportamento che si discosta dalla norma sociale, cioè un sistema di atti e azioni di una persona che non sono conformi alle norme morali, etiche e legali stabilite dalla società.
Esempi di comportamenti devianti sono l’alcolismo, il furto e altri reati, così come la prostituzione, l’aggressività, il suicidio, ecc. Particolarmente importante è il fatto che le forme di comportamento deviante sono interrelate: la deviazione dalla norma sociale in un’area sociale aumenta la probabilità di un comportamento deviante in un’altra.
I ricercatori distinguono due livelli di comportamento deviante: 1. Pre-criminogeni (violazioni delle regole di comportamento della società e delle norme morali che distruggono la psiche, ma non sono punibili penalmente); 2. Criminogeni (azioni punibili penalmente).
Perché il comportamento deviante è indesiderabile per l’individuo?
— Il comportamento deviante porta a un disadattamento (è difficile adattarsi alla vita normale nella società) e di solito comporta punizioni e isolamento.
— Tale comportamento provoca un giudizio negativo da parte degli altri
— e porta a un deterioramento delle relazioni con i propri cari.
— È distruttivo: provoca un danno reale all’individuo.
Il comportamento deviante è spesso causato da un basso livello di intelligenza, da un ambiente sociale sfavorevole, da un’educazione scorretta che porta alla formazione di una personalità incline alla deviazione, dall’esperienza di azioni precoci antisociali e socialmente condannate (tra cui l’imbroglio, l’appropriazione indebita di beni altrui, l’assenza da scuola, ecc.) Nei bambini e negli adolescenti, il comportamento deviante è spesso associato alla protesta contro l’ingiustizia percepita dagli adulti e rappresenta un mezzo di autoaffermazione.
Alcuni approcci allo studio del comportamento deviante
Attualmente esistono diversi approcci allo studio del comportamento deviante.
Emile Durkheim, sociologo e filosofo francese, è considerato uno dei fondatori della moderna deviantologia (la scienza del comportamento deviante). Egli riteneva che la probabilità di devianza aumentasse nelle situazioni in cui il controllo normativo è indebolito. Tali situazioni includono, ad esempio, bruschi cambiamenti nella società, conflitti intragruppo e intergruppo, stress, ecc.
Secondo la teoria dell’anomia, fondata da Robert Merton, il comportamento deviante aumenta quando i mezzi socialmente approvati per raggiungere un obiettivo comune non sono disponibili per tutti. E allora «tutti i mezzi sono buoni»: le persone hanno bisogno di vivere, soddisfare i propri bisogni e realizzare i propri obiettivi.
Il concetto di socializzazione si basa sull’affermazione che il comportamento deviante si manifesta soprattutto nell’ambiente in cui i presupposti per tale comportamento (immoralità, violenza, aggressività, ecc.) sono considerati normali.
Negli anni Sessanta era diffuso anche il concetto di stigmatizzazione, secondo il quale il comportamento deviante è una conseguenza della valutazione sociale negativa, che etichetta una persona come deviante («alcolizzato», «bugiardo», «fannullone», ecc.) e cerca di isolarla, punirla o curarla. Tali etichette si trasformano in profezie che si autoavverano e provocano comportamenti antisociali.
Prevenzione dei comportamenti devianti
Tra i mezzi che possono fornire la necessaria prevenzione del verificarsi di comportamenti devianti vi sono i seguenti:
— Informare l’individuo sui comportamenti pericolosi e distruttivi e sulle loro conseguenze. Molti adolescenti e persino adulti non comprendono appieno il risultato delle loro azioni.
— Educazione adeguata, durante la quale si forma un rapporto di fiducia tra il bambino e i genitori, si risolvono pacificamente i conflitti e le controversie, si ha l’opportunità di discutere e risolvere i problemi comportamentali che possono influire sull’insorgere di comportamenti devianti.
— insegnare all’individuo le capacità di controllare il proprio comportamento. Questo è molto importante perché la causa del problema è un basso livello di controllo cosciente sulle proprie azioni. Le abilità di controllo permettono all’individuo di rimanere cosciente anche in situazioni difficili e stressanti.
— Misure preventive da parte dello Stato. Spesso le persone non conoscono le norme giuridiche e non sospettano che le loro azioni possano essere qualificate come criminali. Lo Stato ha a disposizione una serie di misure per prevenire la devianza, tra cui insegnare ai bambini e agli studenti le basi del diritto.
Per diagnosticare un comportamento deviante, spesso è sufficiente porsi due domande:
1. Sto violando qualche legge in questo momento?
2. Sto danneggiando qualcuno con il mio comportamento?