Come vivere la propria vita

Come vivere la vostra vita?

Vivo con mio marito da dieci anni, abbiamo due figli maschi. Sono rimasta a casa con il più piccolo per quasi tre anni e mezzo. A un certo punto mi sono resa conto che non avevo più «spazio e tempo personali», perché mio marito è responsabile di un’attività commerciale e io cerco di aiutarlo il più possibile nel suo lavoro. Il ragazzo più grande non studia troppo bene: anch’io cerco di fare degli sforzi in questa direzione. E il bambino, si capisce, richiede molto tempo e impegno. Anche mia nonna vive con noi. Ha un’età molto avanzata e, francamente, un carattere non troppo facile. Non so come uscire da questo circolo di routine, mi sento moralmente molto male, non mi sento sostenuta. Presto andrò a lavorare, ma questo non farà che complicare in parte la mia condizione. Non c’è modo di delegare le cose a qualcun altro, perché mio marito non può e, a dire il vero, non ha molta voglia di aiutarmi. Non posso nemmeno assumere una ragazza alla pari: mia nonna non lo capirebbe. Spero nel vostro aiuto… Alevtina, 42 anni

Sembra che lei stia facendo le sue scelte nel rapporto con sua nonna e con suo marito per favorire i loro desideri. Se analizziamo il tuo sistema di valori personali, si scopre che dai molto più valore allo status di «brava moglie» e «brava nipote» che alla vita con le tue risorse. Non date priorità a voi stessi, a cosa impegnarvi di più e a cosa spostare o cercare di condividere con gli altri… Se non prendete provvedimenti attivi per cambiare la situazione, il sovraccarico di lavoro può giocarvi uno scherzo crudele, è molto probabile che vi sentiate stanchi. Vi farà sentire meglio poter dire a voi stessi: «Sto facendo tutto questo per loro»? Il «bonus» per la «Cenerentola buona» può essere che i vostri cari saranno in parte responsabili della vostra stanchezza… Anche se la violenza contro se stessi per grande amore o per iper-responsabilità non è molto diversa dalla semplice violenza.

Potete iniziare a pensare — solo per ora — a quali responsabilità potreste delegare a qualcun altro? Forse dovreste assumere una ragazza alla pari? O far controllare i compiti all’insegnante? Oppure avete paura di essere una «cattiva madre» agli occhi dell’insegnante?

Provate a considerare il vostro sovraccarico come un progetto di casa in cui dovete rafforzare e aggiungere strutture di sostegno e alleggerire la pressione del «tetto». Trovate l’opportunità di cambiare un po’, all’inizio solo un po’, il vostro sistema di valori per diventare effettivamente preziosi, soprattutto per voi stessi. Sì, con l’assunzione di rischi, dovrete regolarmente «spostare» e talvolta «spingere» i valori e le preferenze dei vostri cari. Ma solo così riuscirete a rafforzare il vostro progetto, a creare una base stabile per le sovrastrutture future.