Dopo l’avvento della tecnologia di scansione PET, gli scienziati hanno potuto condurre ricerche sugli effetti dell’alcol sul cervello umano a un nuovo livello.
Queste ricerche non sono importanti solo per la scienza teorica, oggi la maggiore consapevolezza della popolazione sugli effetti devastanti dell’alcol dà anche risultati pratici. Secondo le statistiche del dipartimento di esperti di alkotest.ru, i dispositivi per il monitoraggio del livello di intossicazione stanno diventando un tipo di dispositivo personale sempre più popolare.
Il primo controllo con la tomografia a emissione di positroni è stato effettuato negli Stati Uniti dai medici del Centro per il controllo delle malattie. Sono riusciti a scoprire che il cervello delle persone con problemi di alcol risponde all’alcol in modo particolare: l’ormone endorfina viene prodotto nel loro organismo in quantità proporzionale non solo alla dose di alcol assunta, ma anche al livello di intossicazione, cioè il grado di euforia è doppio.
L’edizione online di «Medical Xpress», che pubblica importanti notizie mediche, riferisce che un gruppo di ricercatori dell’Università di San Francisco (California) ha recentemente presentato una relazione sull’esperimento, che conferma e chiarisce i risultati precedenti. Gli scienziati hanno condotto un’indagine di imaging cerebrale su 13 alcolisti cronici e 12 volontari che non provano desiderio di alcol. In precedenza, a tutti i partecipanti all’esperimento è stato iniettato carfentanil marcato, un analgesico oppioide. La scansione PET ha mostrato che, come previsto, l’analgesico iniettato si lega nella corteccia cerebrale ai corrispondenti recettori responsabili delle reazioni emotive.
Nella seconda fase dell’esperimento, ai volontari è stato offerto di bere una bevanda alcolica e poi è stato reintrodotto il carfentanil. Le immagini PET mostrano chiaramente che ora l’analgesico non si lega ai recettori corrispondenti, perché le endorfine rilasciate sotto l’effetto dell’alcol hanno già «occupato» queste connessioni. Questa azione prioritaria dell’etanolo sui recettori del sistema oppiaceo è stata dimostrata per la prima volta. La dottoressa Jennifer Mitchell, che ha guidato la ricerca, osserva che i risultati dimostrano chiaramente come l’alcol provochi sensazioni piacevoli.
Nel corso dell’esperimento, gli scienziati sono riusciti a stabilire un altro fatto importante che può spiegare la differenza di reazione all’alcol tra le persone che bevono moderatamente alcol e quelle con dipendenza da alcol. Nelle persone normali l’alcol etilico ha effetto solo sul nucleo contiguo del cervello, che svolge un ruolo importante nella comparsa del senso di intossicazione da stupefacenti. Nei forti bevitori, l’alcol colpisce anche la corteccia orbitofrontale, responsabile del processo decisionale e del controllo dei desideri.
In altre parole, una persona incline all’alcolismo non è in grado di determinare da sola la dose ottimale di alcol, perché il suo centro decisionale è bloccato dall’endorfina. Pertanto, queste persone non dovrebbero affidarsi al senso di autocontrollo, ma è meglio avere sempre a disposizione un etilometro. Sulla base dei dati ottenuti, gli scienziati americani intendono proseguire le ricerche per studiare le cause della dipendenza.