Irvin Yalom è autore di numerosi romanzi sulla vita professionale degli psicoterapeuti e sulla storia della psicoterapia, professore emerito di psichiatria alla Stanford University e psicoterapeuta esistenziale.
«Schopenhauer…» è stato scritto nel 2005; da allora il libro è stato ristampato sei volte in Russia. Il libro, a mio parere, è adatto a tutti. Argomenti troppo personali, di cui non è consuetudine parlare apertamente nella società, nelle pagine del romanzo sono discussi in modo tale da far capire che esiste una via d’uscita da ogni situazione, e ognuna di esse è necessaria per lo sviluppo di chi l’ha vissuta. E anche di coloro che aiutano a sopravvivere: dal terapeuta agli amici del gruppo.
Il tema principale è la capacità di amare se stessi, di essere responsabili delle proprie parole e azioni, di dare valore alla propria vita e rispettare quella degli altri. Fin dalle prime righe l’autore immerge il lettore in uno dei problemi principali: l’inevitabilità della morte fisica. Attraverso la situazione del suo eroe, a cui resta un anno di vita, rivela il significato del postulato di vita «qui e ora» — la vita nel presente. Irvin Yalom ci fa capire che non apprezziamo il presente — non sappiamo vivere, vedere la vera bellezza e godere dello scorrere del tempo. Il protagonista del suo romanzo, che si trova in preda a una malattia mortale, dice: «In gioventù consideravo il presente solo una preparazione a qualcosa di migliore, di più alto, che ci aspetta, e poi, dopo molti anni, ho improvvisamente scoperto una cosa strana: che vivo con la nostalgia del passato».
Gli psicoterapeuti principianti troveranno utile leggere il libro con una matita in mano: l’autore descrive in dettaglio molti metodi di lavoro in gruppo, descrive la sequenza delle azioni dello psicoterapeuta e le regole di base del lavoro con i pazienti a seconda dell’obiettivo. I pazienti sono selezionati in base alle tipologie di base di coloro che vengono a chiedere aiuto.
La trama non lascia indifferenti: l’autore mette uomini e donne l’uno contro l’altro, estranei e coloro che una volta hanno inflitto una ferita al cuore a un altro e hanno cercato di dimenticarla… Tutto nel mondo è interconnesso — e può essere riparato, come indicherebbe Yalom — è solo che bisogna passare di nuovo attraverso molte cose per rendersene conto. Per rendersene conto e trovare la propria strada.
Appare così una linea di narrazione parallela — capitoli storici — che si addentra nella biografia di Arthur Schopenhauer. I filosofi troveranno nel libro una descrizione dettagliata della vita di Arthur Schopenhauer — di fatto, una spiegazione di come si diventa i più grandi filosofi, le cui opere, a distanza di secoli, trovano ancora spazio nei cuori e nelle menti delle persone. Yalom si concede anche di tanto in tanto di speculare su come e perché questo accade, fornendo una piccola analisi psicoterapeutica.
PSICOLOGIA DELLA COSCIENZA
SPb: Peter, 2013.
La nuova edizione della collana Masters of Psychology raccoglie i vasti strati di conoscenza accumulati nello studio della psicologia della coscienza. Il libro è un’edizione enciclopedica dedicata a tutti gli aspetti del problema della coscienza: un ampio schizzo della storia dello studio della coscienza, i moderni concetti teorici della coscienza, i nuovi dati sui correlati neurali della coscienza, gli stati alterati di coscienza.
Lo psicologo finlandese Antti Revonsuo, professore di scienze cognitive, è noto ai lettori russi per i suoi articoli su Internet sui meccanismi degli incubi.
Il suo interesse scientifico centrale è la coscienza. «Perché la coscienza è considerata un mistero? Come si può spiegare la nostra vita interiore in armonia con il modo in cui la scienza naturale descrive il mondo? Di cosa sono fatti i nostri pensieri, le nostre esperienze e i nostri ricordi?».
Il problema della «relazione» tra il cervello, la coscienza e il corpo dà luogo a conclusioni talvolta inaspettate e ribalta completamente l’idea della coscienza come campo di studio della scienza. Nuove denominazioni psicologiche — «memoria di lavoro», «zombie», «coscienza fenomenica», «qualia» — stimolano già il desiderio di leggere questo libro.
La pubblicazione è rivolta a studenti e insegnanti di profili psicologici e pedagogici, a giovani specialisti e a tutti gli interessati. Al lettore viene data la possibilità unica di formarsi un proprio punto di vista.
Davidson R., Begley S.
COME LE EMOZIONI CONTROLLANO IL CERVELLO
SPb.: Peter, 2012.
Lo stesso cervello non è adatto a tutti: questa è l’idea principale dei moderni ricercatori sul cervello. Scritto come libro di testo per la formazione continua, il libro è diventato un bestseller riconosciuto a livello mondiale.
L’approccio di Richard Davidson agli psicotipi e alle emozioni umane è davvero innovativo. «Proprio come ogni persona ha impronte digitali e caratteristiche facciali uniche, ognuno di noi ha un insieme unico di parametri emotivi che fanno parte di ciò che siamo». Gli autori esaminano anche la relazione tra cuore e funzione cerebrale, coscienza e cervello e stati emotivi e cervello. Conclusioni come «Non ci si può fidare di una valutazione onesta e accurata della propria vita» sono scomposte dagli autori in ogni parametro comprensibile.
Il cervello è la base del tipo di emozioni (oggi se ne conoscono sei principali). Ogni persona può controllare i processi cerebrali e grazie a questo fatto possiamo controllare le emozioni, sviluppare noi stessi come persone, curare la depressione e altre malattie mentali.
Alla fine del libro ci sono esercizi per l’uso indipendente delle conoscenze acquisite, dando a tutti la possibilità di cambiare la propria vita. La pubblicazione si rivolge a un’ampia gamma di lettori, indipendentemente dal livello di istruzione e dallo status sociale.